Valentina Cappelletti si aggiudica il Premio "Ruggero Ricci" per tesi dottorale 2019


Si e’ chiusa l’11 novembre la fase di selezione del Premio SIAA 2019. Dedicato alla memoria di Ruggero Ricci, antropologo, mediatore interculturale, guida ambientale venuto prematuramente a mancare il 12 febbraio 2018, il Premio della Società italiana di Antropologia Applicata quest’anno e’ stato assegnato a una tesi dottorale in antropologia. Tra i 10 lavori pervenuti per la valutazione, dopo attento esame la Commissione, composta da Antonino Colajanni, Angela Biscaldi, Luca Citarella, Sabrina Tosi Cambini e Massimo Tommasoli, ha scelto di attribuire il premio al lavoro dal titolo:
De la política para el desarrollo a la “Política del aval”: El Programa 3×1 para Migrantes en la ruralidad Zacatecana
di VALENTINA CAPPELLETTI, Doctorado en Ciencias Sociales con Especialidad en Estudios Regionales, Tijuana, B.C., México (a.a. 2017-2018). Di seguito riportiamo le motivazioni:

PERTINENZA
La Tesi analizza le dinamiche di sviluppo del Programma 3×1 in Messico, un’iniziativa che ha contribuito alla definizione di una rilevante politica pubblica in zone di alta migrazione come la regione Zacateca, dove questo meccanismo ha avuto un alto impatto in termini di risorse mobilizzate e numero di progetti eseguiti. Il testo analizza le diverse caratteristiche e modalità di attuazione prendendo in considerazione il loro impatto sulle strutture locali di potere, focalizzandosi soprattutto sui meccanismi di intermediazione per l’esecuzione dei progetti.

RIGORE METODOLOGICO
La Tesi si fonda su un impianto di ricerca chiaro, basato su una prospettiva “actor-oriented”, e sull’analisi comparativa dei due meccanismi principali per la canalizzazione delle risorse del Programma 3×1: la “via clásica” e quella per “aval”. L’analisi dei dati è solida; essa identifica e approfondisce tre studi di caso rappresentativi delle diverse dinamiche sociali e di potere.

CONTRIBUTO CRITICO
La Tesi mostra un impianto teorico molto robusto che viene fornito a sostegno dei diversi argomenti sostenuti, particolarmente per ciò che si riferisce al tema della migrazione e all’analisi delle strutture di potere nelle comunità oggetto di studio associate ai meccanismi di canalizzazione delle risorse della migrazione.

ORIGINALITA’
La Tesi, sebbene non proponga modifiche dei piani e delle politiche di sviluppo associate al Programma 3×1, ha potenzialità applicative che potrebbero essere suscettibili di traduzione in raccomandazioni specifiche. In particolare, l’analisi dettagliata dei meccanismi di applicazione del Programma 3×1 e delle reti di relazioni di intermediazione sociale rappresenta una base di elementi conoscitivi che si prestano a orientare possibili riforme delle politiche pubbliche in materia di migrazione e sviluppo.

CHIAREZZA ESPOSITIVA
La Tesi utilizza un linguaggio che elabora e articola in maniera efficace e appropriata il ricco materiale etnografico raccolto.

 

Menzioni speciali

La Commissione ha inoltre deciso di riconoscere menzioni speciali ad altre due Tesi per il contributo da esse fornito sui seguenti aspetti:

ORIGINALITA’
Menzione attribuita alla tesi di GIACOMO POZZI La centralità dei margini. Politiche dell’abitare e pratiche di ospitalità nella Milano contemporanea, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” Dottorato di Ricerca in Antropologia Culturale e Sociale, 30º Ciclo. Università degli Studi di MilanoBicocca; ISCTE-Instituto Universitário de Lisboa, Faculdade de Ciências Sociais e Humanas da Universidade Nova de Lisboa, Doutoramento em Estudos Urbanos; Fondazione Fratelli Confalonieri, Milano, a. a. 2016-2017.

La Tesi analizza le dinamiche dell’abitare, della perdita della casa, dell’ospitalità per sfrattati prendendo come riferimento l’esperienza di un “Residence sociale” e altre forme di ospitalità temporanea previste dal comune di Milano. La Tesi prende in considerazione anche i punti di vista e le esperienze di coloro che hanno effettuato occupazioni di spazi pubblici. Sebbene questo tema sia stato affrontato in ambito antropologico in altri contesti, particolarmente in America Latina, il contributo analitico della Tesi è originale con particolare riferimento al panorama italiano, nel quale appare estremamente attuale. La Tesi si fonda su un impianto di ricerca che a partire dall’analisi di un caso etnografico concreto, il “Residence sociale”, sviluppa un’analisi molto ampia di antropologia urbana della città di Milano e dei suoi “margini”, utilizzando tanto dati antropologici generali, quanto materiali storiografici ed etnografici. La Tesi si concentra sui temi degli sfratti e della perdita della casa per arrivare ad una riflessione più ampia del tema dell’abitare nella Milano contemporanea. La Tesi ha una solida base teorica a sostegno delle argomentazioni svolte e tratta in maniera originale una problematica sociale molto rilevante. Sebbene non approfondisca raccomandazioni pratiche, la Tesi costituisce una base conoscitiva utile per l’elaborazione di possibili riforme dei piani di sviluppo associati alle politiche dell’abitare in aree marginali urbane.

CONTRIBUTO CRITICO
Menzione attribuita alla tesi di MARTA MOSCA Immaginando il paradiso. Un approccio antropologico alla costruzione della violenza in Burundi, Dottorato in Scienze Psicologiche, Antropologiche e dell’Educazione. 29º Ciclo. Dipartimento di Culture, Politica e Società, Università degli Studi di Torino, a.a. 2016-2017.

La Tesi mette in rilievo la drammatica realtà di violenza ed esclusione sociale che caratterizza non solo il Burundi ma più in generale una regione dell’Africa che è stata devastata da drammatici conflitti inter-etnici nei quali la violenza politica ha assunto dimensioni strutturali. La Tesi ricostruisce l’evoluzione storica di questi conflitti nel quadro dell’indipendenza post coloniale e di nuove tensioni che con il tempo si sono trasformate sempre più in conflitti politici con un forte radicamento nelle diseguaglianze sociali. La Tesi analizza un periodo storico piuttosto ampio, ricostruendo il periodo coloniale e dell’indipendenza, con una ampia e documentata analisi storica della violenza in Burundi e delle sue caratteristiche “strutturali”, ovvero di come i conflitti etnici siano stati costantemente promossi ed alimentati dalle élites al potere, tanto in epoca coloniale quanto dopo l’indipendenza. La Tesi analizza in particolare gli eventi del 2015, che hanno visto giovani e donne scendere in piazza, mettendo in evidenza che, mentre i conflitti del passato erano dovuti a una violenza eminentemente etnica di ispirazione politica, quelli odierni sono dovuti a una violenza eminentemente politica abitata da pericolose reminiscenze etniche, fino ad arrivare al recente conflitto del 2015 che ha visto manifestazioni di piazza di giovani e donne. L’impianto di dati è solido soprattutto nella ricostruzione storica. L’autrice affronta il tema della violenza in termini originali con un coinvolgimento etico che traspira in ogni pagina. L’autrice realizza una buona elaborazione delle fonti bibliografiche, tanto storiche come antropologiche, nonché di un materiale etnografico particolarmente toccante e d’impatto. Il testo approfondisce il contributo che l’antropologia può fornire allo studio della violenza e alla sua contestualizzazione nell’ambito dei conflitti in Burundi e, in prospettiva, nella regione dei Grandi Laghi. La Tesi si fa apprezzare per il linguaggio chiaro, personalizzato, diretto e di immediata comprensione, dal quale traspare anche un lodevole impegno personale.

 

Valutazioni generali

I membri della commissione hanno anche fornito alcune valutazioni generali di seguito elencate, che danno un quadro sulle tesi candidate al premio:

  • Le Tesi Dottorali sottoposte si concentrano su un ampio spettro di questioni antropologiche: politiche di sviluppo e migrazione; tossicodipendenze e servizi sociali; genere e migrazione; genere e marginalità urbana; violenza e marginalità sociale; disabilità e servizi sanitari; gentrificazione e rinnovamento urbano; politiche abitative; processi di patrimonializzazione.
  • Nel loro complesso, le Tesi Dottorali coprono un ampio ambito territoriale. Delle dieci Tesi pervenute, quattro trattano contesti extra-europei (Burundi, Messico, Mozambico e Repubblica Democratica del Congo), quattro si concentrano su contesti italiani (il Casaletto a Roma; Ostia e il litorale romano; gli sfratti a Milano; Lavagna in Liguria) e due prendono in esame sia gli uni che gli altri (nord Italia e Senegal; Bologna in Italia e Arcosanti negli USA).
  • Le Tesi Dottorali si collocano entro sei principali ambiti disciplinari: Antropologia delle politiche pubbliche; Antropologia e studi di genere; Antropologia della violenza; Antropologia medica; Antropologia urbana; Antropologia applicata; Antropologia del patrimonio culturale.
  • Le Tesi rappresentano un interessante spaccato degli orientamenti italiani di ricerca dottorale su questioni applicative, rispetto sia al mondo accademico italiano che a quello di altri paesi. Una delle Tesi è stata conseguita all’estero (El Colegio de la Frontera Norte, Tijuana, Messico); una in co-tutela (Milano-Bicocca e Instituto Universitário de Lisboa, Portogallo); le altre otto in Italia e precisamente presso i seguenti atenei: Genova, Milano, Napoli-Federico II, Padova, Roma-La Sapienza (due), Torino (due). Delle dieci Tesi, una è stata scritta in spagnolo e le altre in italiano.
  • Le scuole di dottorato nelle quali le Tesi Dottorali sono state discusse coprono i seguenti settori: Scienze umane e sociali (tre); Scienze Psicologiche, Antropologiche e dell’Istruzione (uno); Storia, Antropologia, Religioni (uno); Ingegneria dell’Architettura e dell’Urbanistica (uno); Antropologia Culturale e Sociale (uno); Filosofia e Scienze Umane (uno); Psicologia, Antropologia e Scienze Cognitive (uno); Scienze Storiche, 4 Archeologiche e Storico-Artistiche (uno). A questo proposito, va sottolineato il fatto che Tesi di orientamento applicativo siano discusse non solo nei settori tradizionalmente popolati da Tesi Dottorali di antropologia, ma anche in altri orientamenti, come l’ingegneria dell’architettura e dell’urbanistica.
  • Sul piano metodologico, la maggior parte delle Tesi si propone un approccio di etnografia multi-situata (in alcuni casi, soprattutto nelle Tesi che trattano questioni migratorie, focalizzata su spazi transnazionali) con l’ambizione di analizzare le implicazioni sociali e culturali, per la vita quotidiana degli attori sociali oggetto delle analisi, di politiche pubbliche. Tali politiche riguardano settori di intervento che spaziano dai servizi sociosanitari all’urbanistica, alle politiche abitative, alle politiche culturali. Sebbene tutte le Tesi si basino su materiale etnografico, alcune si distinguono per la ricchezza e spessore di tale materiale e per le modalità con le quali esso viene presentato ed elaborato a sostegno delle analisi condotte.
  • Nonostante tutte le Tesi analizzino politiche pubbliche, nessuna ha veramente posto enfasi sulle dimensioni applicative dell’analisi condotta, con particolare riferimento ai criteri della pertinenza, del contributo critico e dell’originalità. In effetti risultano mai pienamente sviluppate argomentazioni e idee rivolte a influenzare, con raccomandazioni pratiche ed empiricamente fondate, riforme e trasformazioni degli orientamenti delle politiche pubbliche e delle pratiche di intervento dei servizi ad esse afferenti. Una possibile spiegazione della ridotta enfasi sulle dimensioni applicative può risiedere nel fatto che, nonostante l’antropologia applicata stia acquistando maggiore credibilità nel mondo accademico italiano, l’impostazione di Tesi Dottorali esplicitamente applicative possa essere penalizzata a favore di Tesi che trattino criticamente politiche pubbliche in termini prevalentemente astratti invece che in una solida prospettiva applicativa.

 

Il premio

Il Premio per la tesi dottorale consisterà:

  • nell’invito a partecipare alla cerimonia di premiazione durante il VII Convegno nazionale della Società Italiana di Antropologia Applicata, che si terrà a Ferrara dal 12 al 14 dicembre 2019, con rimborso spese a carico della SIAA;
  • in una targa (o pergamena) che verrà consegnata durante la cerimonia di premiazione;
  • nella pubblicazione di un saggio basato sulla tesi nella rivista della Società Italiana di Antropologia Applicata Antropologia Pubblica;
  • in un riconoscimento economico di € 600,00 (seicento) al vincitore.