WHEN WOMEN FLY

Valeria Luongo è una fotografa, filmmaker e antropologa romana che vive a Londra. Ha studiato Antropologia all’Università Sapienza di Roma e in seguito ha ottenuto un master in Antropologia Visiva all’Università di Manchester. I suoi lavori fotografici sono stati pubblicati sul Guardian, National Geographic, BBC e partecipato a mostre internazionali.

When Women Fly

“When Women Fly” è un progetto a lungo termine sulla partecipazione femminile alla Danza de los Voladores, un rituale di origine preispanico tradizionalmente riservato agli uomini, che ancora oggi viene praticato nel Municipio di Cuetzalan del Progreso, Puebla, e in altre zone del Messico e del Guatemala.
Il rituale si apre con una danza cerimoniale. In seguito, cinque partecipanti si arrampicano su un palo verticale, alto 30 metri, che è piantato davanti alla facciata della chiesa principale del pueblo. I voladores si arrampicano sul palo e, posizionandosi in cima, si assicurano una corda intorno al bacino, poi si lanciano a testa in giù verso il vuoto, ruotando lentamente intorno al palo e scendendo in questo modo verso il suolo. Le fonti spiegano che la danza fosse originariamente nata come un modo per propiziare il buon raccolto. In seguito alla Colonizzazione, la danza ha assunto un carattere diverso, ed è oggi giorno praticata durante le principali festività cattoliche.
Erano gli uomini che, storicamente, potevano prendere parte al rituale: questa tradizione si tramandava di generazione in generazione all’interno della stessa famiglia. La situazione è cambiata circa trent’anni fa quando Jorge Baltazar, un famoso e carismatico volador di Cuetzalan decise di insegnare a volare alle sue quattro figlie, non avendo nessun figlio maschio a cui tramandare il rituale. Le quattro sorelle divennero le prime voladoras nel
Municipio di Cuetzalan.
Da quel momento, il rituale ha visto la partecipazione di un numero sempre maggiore di donne. La prima generazione, in particolare, ha dovuto lottare per poter volare senza stigmi. Le donne che volavano venivano considerate ‘maschiacce’, ‘civettuole’, non abbastanza ‘forti’ come le loro controparti maschili. La partecipazione delle donne alla danza ha generato un cambiamento nel contesto sociale locale, divenendo un simbolo di trasformazione dei ruoli di genere tradizionali. Il sostegno alle donne che volano, o voladoras, è cresciuto in modo esponenziale negli anni e oggi le ‘voladoras’ rappresentano un motivo di orgoglio per la comunità locale.
Tuttavia, le donne voladoras continuano a incontrare maggiori ostacoli rispetto alle loro controparti maschili. Nel momento del matrimonio o dopo aver avuto figli alcune hanno difficoltà a conciliare responsabilità domestiche, lavoro e danza e devono rinunciare a volare.
Il mio primo viaggio di ricerca a Cuetzalan risale al 2013 quando, grazie al sostegno del professore Alessandro Lupo, che fin dal 1979 ha svolto numerose attività di ricerca in quest’area, ho potuto portare a termine il mio primo lavoro etnografico di antropologia medica. Nel corso degli anni, tornando a Cuetzalan in diverse occasioni, ho avuto la possibilità di sviluppare un forte legame di fiducia con molte persone del posto, e di arricchire la mia conoscenza sulle tradizioni rituali locali. All’inizio del 2022 sono tornata a Cuetzalan per fotografare sei donne (di età compresa tra i 9 e i 50 anni), nella loro vita di tutti i giorni e come voladoras. Jacinta (50 anni) appartiene alla prima generazione di voladoras; Irene (33 anni) e Nikté (12 anni) sono madre e figlia; Julisa (39 anni) è l’unica voladora transgender della regione e Yolanda e Xochitl (9 anni) sono le prime praticanti delle loro famiglia.
Con il mio lavoro, è mia intenzione celebrare la vita quotidiana di queste donne e mostrare cosa voglia dire equilibrare l’essere madri, figlie, lavoratrici, ma anche orgogliose voladoras.